Un racconto del Cimento Canavesano
Archiviata l’edizione 2016 del Cimento Canavesano, le salite del Canavese catalogate da team Fuori Onda Bike di Albiano, con il manubrio già rivolto verso il 2017, ecco un racconto di chi ha vissuto su due ruote questa iniziativa.
Il racconto è di Fabrizio Pensati.
“Anche quest’anno io e il mio formidabile compagno di pedale, Giovanni Castiglia, abbiamo partecipato con grande piacere e con altrettanta fatica (per un ciclista i due concetti sembrano essere assolutamente inscindibili) alla seconda edizione del Cimento Canavesano, portando a termine l’intero programma di salite della manifestazione. Inutile dire che vi abbiamo partecipato con gioia e entusiasmo, memori delle belle esperienze fatte nella prima edizione. Le salite in programma per quest’anno erano quasi tutte le stesse dell’anno passato ma ci è sembrato comunque bello ripetere le esperienze e riviverle in modo diverso, affrontando le stesse salite in periodi stagionali (e talvolta in condizioni di forma) differenti da quelle del 2015.
Sappiamo tutti che anche i percorsi più abituali ci possono offrire sempre nuove emozioni perché le condizioni ambientali, fisiche ed emotive sono sempre diverse. Ciò è tanto più vero per percorsi severi, come quelli del Cimento, che richiedono grandi sforzi e talvolta mettono a dura prova la forza di volontà ma che ripagano sempre con grandi soddisfazioni e intense emozioni.
Ci è quindi sembrato “necessario” cimentarsi nuovamente con queste magnifiche scalate del Canavese e confrontare le nostre precedenti prestazioni ma soprattutto le nostre emozioni. Quest’anno poi, tanto per inserire una variabile nuova nel programma, abbiamo deciso di effettuare tutte le venti tappe in programma con partenza e arrivo a Chivasso, abituale luogo di ritrovo tra me, monferrino e Giovanni, di Castagneto Po.
In questo modo per noi il chilometraggio complessivo del Cimento è più che raddoppiato (oltre 2200 Km) e ogni tappa si è rivelata più impegnativa ma ciò ha costituito un ottimo allenamento per l’intera stagione ciclistica 2016. Più volte infatti, nel corso di estenuanti randonnée ci siamo trovati concordi nel ringraziare le salite del Cimento per il loro straordinario valore allenante sotto vari punti di vista. Personalmente, nei momenti più critici di lunghi percorsi in montagna o in collina mi sono trovato a pensare: “Coraggio, ce la puoi fare! In fondo hai passato di peggio e anche se questa salita sembra dura, non potrà mica essere peggio delle scalate di Santa Maria ai Piani di Tavagnasco o degli ultimi tornanti del Teleccio, o ancora delle funamboliche rampe del Pian dei Muli?”
Inoltre è stato bello poter rifare salite che nella passata edizione non abbiamo potuto apprezzare a pieno a causa di condizioni meteorologiche (o fisiche) non proprio ottimali. Personalmente ricordo ancora come un incubo la scalata al Teleccio fatta nel giugno 2015, in MTB, quando a causa del caldo torrido del periodo ho affrontato gli ultimi tornanti verso la diga in stato semiconfusionale. La stessa salita affrontata in questa ultima stagione con bici da corsa e con un clima più favorevole è stata sempre dura ma ne ho potuto anche apprezzare, in pieno, la superba bellezza. E quale meraviglia hanno suscitato, con la complicità di una tersa e soleggiata giornata agostana, i fantastici panorami della salita al Pian dei Muli, che nella passata edizione abbiamo invece affrontato in mezzo a dense nubi.
Siamo quindi veramente soddisfatti di aver nuovamente partecipato a questa bella manifestazione di sport, natura e cultura della bicicletta e del territorio.
Agli amici del Team Fuori Onda vanno tutti i nostri vivi ringraziamenti per la loro iniziativa, la loro efficienza organizzativa e il loro entusiasmo.
Vi teniamo d’occhio! Se organizzate altri eventi come questo, per quanto ci sarà possibile, credo che saremo sempre dei vostri!”